giovedì 19 luglio 2012

Mirupafshim Zemer Ime

Manca poco e partirai Zemer ime; te ne andrai lontana in America, affrontando una sfida simile a quando ti sei trasferita qui, a Milano, dall'Albania...ma questa volta è diverso; andrai più lontano e nessuno ti accompagnerà. Troverai persone che ti amano, pronte ad accoglierti al tuo arrivo con una stanza verniciata fresca dei tuoi colori preferiti, persone che ti staranno vicina e che ti sapranno dare e prendere il braccio, proprio come me...forse all'inizio ti sentirai sola in quel mondo nuovo in tutto e per tutto, sia per la società che per l'ambiente universitario che affronterai, come me, per la prima volta; sicuramente ti abituerai presto e mi mancherai tanto.

Sono quattro anni che ti conosco; ricordo che riuscisti subito a colpirmi, e che mi piacevi molto perché avevo capito che non eri una persona comune, ma una ragazza che oltre ad essere bellissima ed estremamente sincera, con i suoi splendidi occhi gialli e nessun pelo sulla lingua, si sarebbe sicuramente fatta posto tra le stanze del mio cuore.

Tutto iniziò prestandoti "La Ragazza Di Bube" nei primi giorni di scuola della seconda superiore; forse è stato proprio quel libro che ci ha permesso di stabilire un ponte, e che ci ha dato la possibilità di entrare l'uno nella vita dell'altra. Da quel momento si è creato un legame magico, un filo che ci unisce e che niente al mondo potrà spezzare, nemmeno la lontananza. Poi, con la gita a Trieste in terza, abbiamo imparato ad essere complici, e a comprendere meglio l'essenza delle nostre persone. Forse è stato anche merito di "vengo anch'io", che durante tutti e tre i giorni mi inseguiva perseguitandomi, perfino quando andavo in bagno! mi nascondevo in camera vostra, vi ascoltavo e mi ascoltavo; parlavamo di noi, e sebbene non avessi ancora capito/accettato me stesso, tu eri ormai in possesso della mia totale fiducia.

In una poesia che avrei voluto concludere e pubblicare su questo blog alla fine del percorso della maturità, per ringraziare tutte le persone speciali che ho conosciuto e che mi sono state vicine, avrei scritto:

[...] tu Cuore custode dei miei sentimenti, di lacrime amare, di amori e tormenti, sostegno importante delle mie giornate, spero le future come le passate [...]

Hai avuto infatti (e tuttora possiedi)un ruolo fondamentale nella mia vita, ruolo che solo tu sei stata in grado di occupare così bene, come se fossi il pezzo giusto per il mio puzzle, il piede adatto a calzare quella scarpetta; sei stata mia confidente, e questo significa che ho sempre posto nelle tue mani la mia verità, e ti ringrazio ma allo stesso tempo mi scuso perché ti sei fatta così carico di un grande peso.
Inoltre sei una di quelle pochissime persone di cui sento la necessità di un contatto fisico; quando ti ho vicina ho bisogno di tenermi al tuo braccio, o (più raramente) di porgerti il mio; bisogno di stringerti o di farmi stringere da te, cosa che se fatta da altre persone provoca in me fastidio e disagio.

Per questo non so cosa mi accadrà quando te ne andrai, e non credo riuscirò a trovare una persona capace di sostituire quel pezzo del puzzle che mi mancherà...non ti perderò, e lo so; soffrirò perché non potrai essere fisicamente accanto a me, anche se ti custodirò con gelosia nel profondo dell'anima. Sarai qualcosa che nessuno potrà portarmi via, una voce che nei momenti in cui la vita tenterà di deludermi e distruggermi suggerirà al mio cuore la via per tornare a risplendere.

Probabilmente, una volta partita, non riusciremo più scambiarci tante parole come quelle che ci siamo scambiati in questo cammino insieme fino ad ora; stiamo entrando in un fitto bosco da scoprire, dove il silenzio prenderà il posto delle parole, lasciando spazio solo a qualche sussurro sotto voce. Ma ricorda Zemer ime che nel silenzio i nostri cuori saranno in grado di dirsi tutto ciò che devono, e di volersi più bene di quanto non se ne vogliano ora.


Partirai sola ma partiremo insieme, ancora, come tante altre volte, l'uno a braccetto dell'altra...

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