Oggi in stazione guardavo un ragazzo...forse partiva per raggiungere il suo compagno, lontano ma non troppo, che lo stava aspettando a qualche fermata più in la, magari in piedi, da solo, anche se i posti a sedere erano tutti liberi...
Erano le undici e ventotto, e forse lui sarebbe arrivato a mezzogiorno; appena intravisti si sarebbero sorrisi, poi abbracciati.
Presi per mano e incamminatisi verso casa il ragazzo ospite avrebbe dato un bacio a stampo al suo innamorato, coronamento dell'attesa sofferta: "mi sei mancato" avrebbero detto i suoi occhi, ma poi il silenzio, perché era il tempo dei cuori, che iniziavano a parlare ancora una volta, forse l'ultima ma ancor come la prima, quando capirono che insieme potevano abbracciare la gioia più grande.
E sognando questa storia ho sognato la mia, quella che ho provato a vivere, illudendomi che fosse il sogno di entrambi; ho sognato quella storia che ancora vorrei, investita da un treno in corsa, sfrecciato alle mie spalle spazzando via la realtà nata in quel breve istante.
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