Soffrir per paura della sofferenza, timore di viver la propria esistenza, scappare da ciò che il sorriso ci dona, come il giocatore che il campo abbandona.
Lasciando la gioia si incontra il dolore, dalla faccia scura, vaga nel terrore, confuso e solingo nella notte nera dove sempre muore la dolce chimera, ma non sotto il peso della tenerezza che più non può offrire se non la carezza di un morbido abbraccio, stretto ed avvolgente, un gesto d'affetto che l'anima sente, bensì vien trafitta da loschi pensieri, che vedevan mostri nei tempi futuri, e che senza averla mai avvicinata, rinchiusa in un libro poi l'hanno serrata...
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