domenica 20 maggio 2012
venerdì 18 maggio 2012
tramonti
Mi mancano fresche le vecchie attenzioni
sbocciate nei parchi, dai baci, emozioni,
mi manca il sentire la pelle sfiorata
del ventre da mani come acqua gelata,
mi mancan le risa dei giochi d'estate,
tu, la mia cintura, le mezze giornate,
mi manca l'angoscia delle lunghe attese,
quei treni, pensieri, parole sospese.
Mi hai dato qualcosa per sempre speciale,
mi hai reso vivente, un comune mortale,
ma poi come il sole dei nostri tramonti
nascosto sei calato dietro a quei monti,
ed io col timore di perderti ancora
t'ho inseguito stolto nella luce chiara,
ma forse a star fermo t'avrei ritrovato
nell'alba del giorno che sarebbe stato.
sbocciate nei parchi, dai baci, emozioni,
mi manca il sentire la pelle sfiorata
del ventre da mani come acqua gelata,
mi mancan le risa dei giochi d'estate,
tu, la mia cintura, le mezze giornate,
mi manca l'angoscia delle lunghe attese,
quei treni, pensieri, parole sospese.
Mi hai dato qualcosa per sempre speciale,
mi hai reso vivente, un comune mortale,
ma poi come il sole dei nostri tramonti
nascosto sei calato dietro a quei monti,
ed io col timore di perderti ancora
t'ho inseguito stolto nella luce chiara,
ma forse a star fermo t'avrei ritrovato
nell'alba del giorno che sarebbe stato.
mercoledì 16 maggio 2012
L'eco
Pensieri che nascono come una nota
lanciata da un tasto nella stanza vuota,
rimbalzano elastici sulle pareti,
son sogni ch'io vorrei vedere concreti,
e suonano placida una melodia
composta dal tocco dell'anima mia,
sonata accordata per uno strumento
di carne e emozioni allo stesso momento.
Le dita rincorrono l'onde passate,
carezzano il dorso alle nuove arrivate,
le spingono esule sempre a vagare
nel cuore dell'uomo, quell'immenso mare...
lanciata da un tasto nella stanza vuota,
rimbalzano elastici sulle pareti,
son sogni ch'io vorrei vedere concreti,
e suonano placida una melodia
composta dal tocco dell'anima mia,
sonata accordata per uno strumento
di carne e emozioni allo stesso momento.
Le dita rincorrono l'onde passate,
carezzano il dorso alle nuove arrivate,
le spingono esule sempre a vagare
nel cuore dell'uomo, quell'immenso mare...
venerdì 11 maggio 2012
La caccia
Tu sai che non posso così sospirare,
che quando lo faccio potrei stare male,
ma se non t'importo perché continuare
quest'infame gioco per me sì letale?
O tu predatore mi cacci crudele,
mi rendi tuo schiavo, seguace fedele,
e lento mi spingi la, verso il crepaccio,
un passo, m'inghiotte, ed ora che faccio?
Da solo rimango chiuso in una gabbia
fatta di silenzi e di muri di sabbia,
che alzata dal soffio di mille pensieri
acceca i miei occhi e nasconde i misteri,
affonda quei passi finora compiuti,
impronte lasciate nei giorni vissuti,
per avvicinarmi al tuo impegnato cuore,
dal quale più ora non posso scappare.
che quando lo faccio potrei stare male,
ma se non t'importo perché continuare
quest'infame gioco per me sì letale?
O tu predatore mi cacci crudele,
mi rendi tuo schiavo, seguace fedele,
e lento mi spingi la, verso il crepaccio,
un passo, m'inghiotte, ed ora che faccio?
Da solo rimango chiuso in una gabbia
fatta di silenzi e di muri di sabbia,
che alzata dal soffio di mille pensieri
acceca i miei occhi e nasconde i misteri,
affonda quei passi finora compiuti,
impronte lasciate nei giorni vissuti,
per avvicinarmi al tuo impegnato cuore,
dal quale più ora non posso scappare.
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