Capace tu sei di creare speranze,
di crescer nel cuore e cambiare sembianze,
ti muovi dentro me nelle situazioni
cambiando colore a queste mie emozioni,
hai aperto nel buio quel chiaro spiraglio,
riempiendo l'immenso proprio com'io voglio,
hai avuto premura di farmi sognare
con ali di vento, e di farmi volare,
a te mi hai legato con fili di seta
ridando armonia a una giornata lieta,
quei fili che forti mi sembran catene
leggere e capaci di uccider le pene.
sei fuoco che brucia le mille farfalle,
sei pioggia che bagna le più bianche stelle,
sei aria frizzante che freme d'inverno,
sei terra che culla col bacio suo eterno.
venerdì 27 gennaio 2012
mercoledì 25 gennaio 2012
Che siano solo coincidenze?
Soltanto ieri ho finito di scrivere questo tema di italiano, ed oggi ho assistito al mio primo terremoto...
Argomento: Catastrofi naturali: la scienza dell'uomo di fronte all'imponderabile della Natura!
Articolo di giornale, destinazione: rivista mensile di interesse generale
La consapevolezza di vivere su di un pianeta vivo
La Terra è viva e in continuo movimento; su di essa e al suo interno avvengono in ogni istante incessanti trasformazioni che la rendono giorno dopo giorno sempre nuova e diversa, quelle stesse modificazioni che l'hanno resa come oggi la possiamo vedere, generando le imponenti catene montuose e i profondi oceani che la caratterizzano. Sicuramente il nostro pianeta continuerà a modellarsi, e se avessimo la fortuna di vivere così a lungo da verificarlo, un giorno potremmo vederla completamente mutata, anche se non è necessario vivere in eterno per accorgersi del cambiamento, dato che non è così raro che decida di renderci partecipi di fenomeni come terremoti, eruzioni o alluvioni, segnali della sua costante attività.
Questi eventi, per certi aspetti catastrofici, spaventavano le tribù primitive, le quali pensavano fossero manifestazioni di divinità e spiriti i quali, non soddisfatti del comportamento dei membri del gruppo, si vendicavano sfogando la loro rabbia facendo eruttare vulcani e portando terribili tempeste alle quali era impossibile sfuggire; col passare dei secoli, però, l'uomo è evoluto, la scienza ha studiato ognuno di questi avvenimenti naturali, arrivando alla conclusione che è impossibile prevenire gli stessi fenomeni; tuttavia, conoscendone le cause e gli effetti, è stato possibile renderli meno dannosi per la nostra vita, grazie alla studio di metodi e tecnologie coi quali affrontare anche le situazioni più pericolose. In Giappone, ad esempio, dove i terremoti sono all'ordine del giorno, vengono insegnate alla popolazione le procedure da seguire in caso di sisma e vengono costruiti edifici capaci di resistere anche alle scosse di una certa intensità; la vita umana si è adattata alla natura del posto, e anche se a volte è impossibile sfuggire ai cataclismi più disastrosi, l'importanza data alla sicurezza riesce a contenere i danni, e a risparmiare molte vite umane.
Purtroppo però, troppo spesso capita di sentir parlare di tragedie come quella accaduta nei pressi di L'Aquila nel 2009, dove 308 persone hanno perso la vita e 1600 sono rimaste ferite, anche gravemente, o come quella delle alluvioni che nello scorso anno hanno colpito la Liguria e la Toscana. In questi casi, le conseguenze drammatiche non sono da attribuire solo alla potenza con cui la natura si è scatenata, ma al cattivo utilizzo delle risorse tecnologiche da parte dell'uomo che, sottovalutando i potenziali rischi di vivere in una zona sismica, o in vicinanza di fiumi e corsi d'acqua, non si è premurato di pensare a quali potessero essere le manifestazioni naturali in quel tipo di territorio; sono gli abitanti per primi che dovrebbero, per loro interesse, informarsi riguardo alle condizioni geologiche del luogo che li ospita, ad esempio costruendo abitazioni idonee alle condizioni ambientali, in grado di resistere a scosse sismiche, e informandosi sulle procedure da seguire in determinate situazioni.
Sembra quasi che l'unico modo per arrivare alla consapevolezza sia quello di subire in prima persona la furia devastante degli eventi geologici e climatici, come se i ricordi delle catastrofi che hanno segnato i secoli passati, a lungo termine venissero dimenticati, e ci lasciassero spensierati ed inconsapevoli; forse è il nostro carico di problemi quotidiani che rimuove dai nostri pensieri l'idea che in un tempo brevissimo c'è la possibilità che si verifichi un tremendo cataclisma.
Tuttavia è sempre bello vedere come nei momenti di difficoltà le persone sappiano organizzarsi, e diventare solidali col prossimo; l'aiuto umanitario che viene dato a coloro che sono stati colpiti dalla calamità è verificabile nella sensibilizzazione fatta da tutti i mezzi di comunicazione, dalle raccolte fondi e dalle opere di beneficenza come i concerti e le competizioni sportive. La solidarietà dimostrata in questi casi è innegabile, anche se sarebbe ancora più bello poterla osservare sempre nella vita di tutti i giorni, senza dover arrivare a circostanze di questo tipo per far sì che diventi cosa comune.
È quindi opportuno rimanere sensibili nella prevenzione di grandi catastrofi naturali, per cercare di ridurre al minimo i danni e cercando di adattare il proprio modo di vivere alla situazione ambientale; è bene porsi nei confronti della natura, pensandola come un'entità incontrollabile che, una volta scatenata, non risponde delle sue azioni e non si pone alcun limite, per non sottovalutare i rischi del vivere su un pianeta così vivo e attivo.
Argomento: Catastrofi naturali: la scienza dell'uomo di fronte all'imponderabile della Natura!
Articolo di giornale, destinazione: rivista mensile di interesse generale
La consapevolezza di vivere su di un pianeta vivo
La Terra è viva e in continuo movimento; su di essa e al suo interno avvengono in ogni istante incessanti trasformazioni che la rendono giorno dopo giorno sempre nuova e diversa, quelle stesse modificazioni che l'hanno resa come oggi la possiamo vedere, generando le imponenti catene montuose e i profondi oceani che la caratterizzano. Sicuramente il nostro pianeta continuerà a modellarsi, e se avessimo la fortuna di vivere così a lungo da verificarlo, un giorno potremmo vederla completamente mutata, anche se non è necessario vivere in eterno per accorgersi del cambiamento, dato che non è così raro che decida di renderci partecipi di fenomeni come terremoti, eruzioni o alluvioni, segnali della sua costante attività.
Questi eventi, per certi aspetti catastrofici, spaventavano le tribù primitive, le quali pensavano fossero manifestazioni di divinità e spiriti i quali, non soddisfatti del comportamento dei membri del gruppo, si vendicavano sfogando la loro rabbia facendo eruttare vulcani e portando terribili tempeste alle quali era impossibile sfuggire; col passare dei secoli, però, l'uomo è evoluto, la scienza ha studiato ognuno di questi avvenimenti naturali, arrivando alla conclusione che è impossibile prevenire gli stessi fenomeni; tuttavia, conoscendone le cause e gli effetti, è stato possibile renderli meno dannosi per la nostra vita, grazie alla studio di metodi e tecnologie coi quali affrontare anche le situazioni più pericolose. In Giappone, ad esempio, dove i terremoti sono all'ordine del giorno, vengono insegnate alla popolazione le procedure da seguire in caso di sisma e vengono costruiti edifici capaci di resistere anche alle scosse di una certa intensità; la vita umana si è adattata alla natura del posto, e anche se a volte è impossibile sfuggire ai cataclismi più disastrosi, l'importanza data alla sicurezza riesce a contenere i danni, e a risparmiare molte vite umane.
Purtroppo però, troppo spesso capita di sentir parlare di tragedie come quella accaduta nei pressi di L'Aquila nel 2009, dove 308 persone hanno perso la vita e 1600 sono rimaste ferite, anche gravemente, o come quella delle alluvioni che nello scorso anno hanno colpito la Liguria e la Toscana. In questi casi, le conseguenze drammatiche non sono da attribuire solo alla potenza con cui la natura si è scatenata, ma al cattivo utilizzo delle risorse tecnologiche da parte dell'uomo che, sottovalutando i potenziali rischi di vivere in una zona sismica, o in vicinanza di fiumi e corsi d'acqua, non si è premurato di pensare a quali potessero essere le manifestazioni naturali in quel tipo di territorio; sono gli abitanti per primi che dovrebbero, per loro interesse, informarsi riguardo alle condizioni geologiche del luogo che li ospita, ad esempio costruendo abitazioni idonee alle condizioni ambientali, in grado di resistere a scosse sismiche, e informandosi sulle procedure da seguire in determinate situazioni.
Sembra quasi che l'unico modo per arrivare alla consapevolezza sia quello di subire in prima persona la furia devastante degli eventi geologici e climatici, come se i ricordi delle catastrofi che hanno segnato i secoli passati, a lungo termine venissero dimenticati, e ci lasciassero spensierati ed inconsapevoli; forse è il nostro carico di problemi quotidiani che rimuove dai nostri pensieri l'idea che in un tempo brevissimo c'è la possibilità che si verifichi un tremendo cataclisma.
Tuttavia è sempre bello vedere come nei momenti di difficoltà le persone sappiano organizzarsi, e diventare solidali col prossimo; l'aiuto umanitario che viene dato a coloro che sono stati colpiti dalla calamità è verificabile nella sensibilizzazione fatta da tutti i mezzi di comunicazione, dalle raccolte fondi e dalle opere di beneficenza come i concerti e le competizioni sportive. La solidarietà dimostrata in questi casi è innegabile, anche se sarebbe ancora più bello poterla osservare sempre nella vita di tutti i giorni, senza dover arrivare a circostanze di questo tipo per far sì che diventi cosa comune.
È quindi opportuno rimanere sensibili nella prevenzione di grandi catastrofi naturali, per cercare di ridurre al minimo i danni e cercando di adattare il proprio modo di vivere alla situazione ambientale; è bene porsi nei confronti della natura, pensandola come un'entità incontrollabile che, una volta scatenata, non risponde delle sue azioni e non si pone alcun limite, per non sottovalutare i rischi del vivere su un pianeta così vivo e attivo.
sabato 21 gennaio 2012
Spine d'inverno
Son spine d'inverno queste lunghe attese
ricoprono i fior e le piante indifese,
che or ci accompagnano in questo torpore
portandoci al sonno con freddo pallore,
si specchia nel ghiaccio l'amara illusione
e guarda, sperando in una delusione,
ma sfida quel fiato che spira lontano
porgendo al caduto la sua forte mano
che porta il messaggio di giorni migliori,
che fa da culla per i tuoi desideri,
che scioglie col sogno quei rovi di ghiaccio,
che sicuro rende ogni passo che faccio,
fiducia riporta a quei cuori insicuri
rendendoli leggeri e un po' meno duri,
rinnova la danza di un volo ora incerto
trasforma chi è ferrato in puro inesperto...
ricoprono i fior e le piante indifese,
che or ci accompagnano in questo torpore
portandoci al sonno con freddo pallore,
si specchia nel ghiaccio l'amara illusione
e guarda, sperando in una delusione,
ma sfida quel fiato che spira lontano
porgendo al caduto la sua forte mano
che porta il messaggio di giorni migliori,
che fa da culla per i tuoi desideri,
che scioglie col sogno quei rovi di ghiaccio,
che sicuro rende ogni passo che faccio,
fiducia riporta a quei cuori insicuri
rendendoli leggeri e un po' meno duri,
rinnova la danza di un volo ora incerto
trasforma chi è ferrato in puro inesperto...
martedì 17 gennaio 2012
Taylor Swift - Sparks Fly
my mind forgets to remind me that you're a bad idea...drop everything now and take me with those green eyes 'cause I've seen sparks fly...
sabato 14 gennaio 2012
9^ lezione di canto
ed eccomi alle prese con la 9^ lezione di canto...alle prese col Crudo Artiglio...haha :)
venerdì 13 gennaio 2012
fidarsi
È questo coraggio o sol insensatezza
fidarsi di te senza alcuna certezza,
credendo nelle tue parole dipinte
su vele, nel mare, dal vento sospinte,
brezza generata da un grande sospiro,
quel soffio che restituisce il respiro,
ai cuori che per mesi l'han trattenuto,
a causa del forte colpo ricevuto.
È questa la volta in cui poter tornare
ad abbandonarsi nel flusso del mare,
lasciarsi guidare così dalla sorte,
sperando che sappia aprir le giuste porte,
che sappia esser buona, ricca di fortuna,
che non cambi idea come cambia la luna,
che dia giusto peso alle vecchie promesse,
che modificate son sempre le stesse...
fidarsi di te senza alcuna certezza,
credendo nelle tue parole dipinte
su vele, nel mare, dal vento sospinte,
brezza generata da un grande sospiro,
quel soffio che restituisce il respiro,
ai cuori che per mesi l'han trattenuto,
a causa del forte colpo ricevuto.
È questa la volta in cui poter tornare
ad abbandonarsi nel flusso del mare,
lasciarsi guidare così dalla sorte,
sperando che sappia aprir le giuste porte,
che sappia esser buona, ricca di fortuna,
che non cambi idea come cambia la luna,
che dia giusto peso alle vecchie promesse,
che modificate son sempre le stesse...
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